Intervista di Carmine Albereti a AbdAllah Cozzolino su il quotidiano la Discussione – 14 aprile 2016
“Per combattere il terrorismo è fondamentale, accanto all’attività di intelligence, instaurare una sinergia con quelle comunità islamiche che hanno fatto una chiara scelta di campo, condividendo i valori della Costituzione della Repubblica Italiana, e che hanno gli strumenti e le conoscenze idonee per trasmettere soprattutto ai giovani idee e valori sani”. A parlare è Massimo Abdallah Cozzolino, segretario generale della Confederazione Islamica Italiana, organizzazione nazionale che riunisce 14 Federazioni regionali islamiche, al fine di operare per il coordinamento di tutti i luoghi di culto aderenti sparsi sull’intero territorio italiano, promuovendo l’unità degli obiettivi, dei progetti e delle azioni, nonché il dialogo tra le stesse con le autorità a livello nazionale e locale.
Quanto è difficile vivere la vostra fede in Italia?
“È innegabile che ci sono delle difficoltà, legate al mancato riconoscimento di alcuni diritti fondamentali.
Cioè?
Un cittadino musulmano che vive e lavora in Italia ha difficoltà, ad esempio, a trovare luoghi di culto idonei, ovvero centri in cui si trasmetta la lingua e la cultura araba a beneficio dei propri figli. Per non parlare dell’assenza, in alcune aree del Paese, come al Sud, di luoghi di sepoltura riservati alle persone di fede islamica. Bisogna tenere conto del fatto che l’Islam non è solo la religione dei migranti, ma di tanti cittadini italiani che si sono avvicinati a questa fede per motivi di studio o di relazioni attraverso, ad esempio, i matrimoni misti.
Parliamo del terrorismo internazionale…
Per combattere il terrorismo bisogna, innanzi tutto, arrivare ad un vero coordinamento delle forze in campo e dell’intelligence. Ma questa attività, da sola, non basta. Occorrono anche delle misure contro il degrado materiale e sociale che ha fatto nascere dei veri e propri quartieri – ghetto in Francia e in Belgio, dove si è sviluppato il radicalismo. Serve, dunque, una strategia complessiva.
Quanto è importante in questa strategia la presenza di organizzazioni come la Confederazione Islamica Italiana?
È molto importante. Anzi direi che è fondamentale la sinergia con quelle comunità islamiche che hanno fatto una chiara scelta di campo e condividono i valori che sono presenti nella Costituzione della Repubblica Italiana, riguardo alle libertà ed alla parità dei diritti e che hanno gli strumenti e le conoscenze idonee per trasmettere soprattutto ai giovani idee e valori sani.