Si è concluso oggi a Roma il “Corso di formazione degli esponenti delle comunità religiose presenti in Italia che non hanno stipulato intese con lo Stato” proposto dal Ministero dell’Interno nel quadro delle iniziative finanziate attraverso il “Fondo asilo migrazione e integrazione”. L’erogazione del servizio è stata svolta dalla Fondazione Flaminia di Ravenna (ente gestore) che si è avvalsa dei servizi didattici e scientifici forniti dal Consorzio Interuniversitario (COIS) del quale fanno parte l’Università di Bologna, di Firenze, di Salerno, della Calabria e la Jean Monet di Bari con la collaborazione del Centro per la Pace dell’Università di Pisa.
Erano presenti il sottosegretario al Ministero dell’Interno, Domenico Manzione, il prefetto Giovanna Maria Iurato della Direzione centrale degli affari dei culti – Ministero dell’Interno, i docenti universitari che hanno svolto attività di insegnamento al corso e gli esponenti delle comunità religiose.
Il Programma del Corso si proponeva il raggiungimento di obiettivi specifici, tra i quali “il potenziamento delle misure di integrazione che consentano di assicurare ai migranti un accesso non discriminato a tutti i servizi offerti nel territorio”, con particolare riferimento alla promozione della “conoscenza di diritti, doveri e opportunità rivolte ai migranti, con specifica attenzione alle peculiarità delle singole comunità.
Il Corso ha presentato un carattere di novità che lascia lo schema dell’eccezione islamica e si apre a una logica innovativa in quanto aperta a tutti i soggetti in qualche modo equiparabili ai ministri di culto, non solo di fede islamica.
Lavoriamo tutti insieme In šāʾ Allāh per promuovere la pace tra i popoli e garantire il rispetto dei diritti umani.