Dopo una serie di polemiche circolate in questi giorni a Terni, per la decisione parte della dirigente di una scuola primaria di negare il presepe vivente per rispetto delle altre culture, è intervenuto l’imam del Centro culturale islamico di Terni, aderente alla Federazione Islamica dell’Umbria, Mimoun EL Hachimi:
«Non c’è niente di male nel fare un presepe, anche vivente, né canti o recite natalizie a scuola. Questi simboli fanno parte della tradizione e se per anni sono stati fatti è bene continuare» commenta l’imam, ‘disturbato’ dal fatto che, soprattutto sui social, «ci sia chi sia salito sulla polemica a nome della nostra comunità, mettendoci in mezzo». «Ma non siamo noi a voler cambiare la cultura di questo Paese – mette in chiaro -, anzi vogliamo rispettarla. Il rispetto, la convivenza e la pace sono elementi fondamentali per la nostra, come per tutte le religioni».
E, in merito al tema specifico delle recite e dei canti natalizi dedicati a Gesù, El Hachmi aggiunge che «la Comunità Islamica è disposta anche a partecipare alle iniziative in questione». «Non siamo per l’integralismo islamico, ma non ci piace neanche quello di altro genere» continua l’imam. Che poi conclude: «Siamo tutti fratelli, per noi lo scambio culturale è un’importante ricchezza». Una presa di posizione, la sua, che cerca di costruire un ‘ponte’ su un fronte che, nell’attuale contesto storico e politico, non solo ternano, più divisivo di così non c’è.