Parigi, Federazione islamica in piazza a Bologna per ricordare le vittime
Un mese dopo gli attacchi, la Federazione islamica dell’Emilia-Romagna scende in piazza in ricordo delle vittime, per ribadire il proprio ‘no’ al terrorismo. Mountassir (presidente Federazione regionale): “In questo mese tante persone sono venute da noi per capire e confrontarsi”
12 dicembre 2015
BOLOGNA – Il 13 novembre 130 persone sono rimaste uccise negli attenti terroristici di Parigi, rivendicati dall’autoproclamatosi Stato islamico. Uomini e donne di 15 nazionalità: francesi soprattutto, ma c’erano anche Valeria Solesin, italiana; Kheireddine Sahbi, algerino; Mohamed Amine Benmbarek e Amine Ibnolmobarak, marocchini; Loudovic Boumbas, nato in Congo 40 anni fa. Cristiani e musulmani, nessuna differenza. Un mese dopo, la Federazione regionale islamica dell’Emilia-Romagna, in collaborazione con la sede nazionale, sceglie di ricordare le vittime scendendo in strada: domenica 13 dicembre, alle ore 15, un corteo partirà da piazza XX Settembre alla volta di piazza Maggiore, dove avrà luogo un sit in illuminato solo dalla luce delle candele. Uniche bandiere ammesse, quelle della pace.
“Torniamo a dire ‘no’ a qualsiasi forma di violenza, ‘no’ al terrorismo. Ribadiremo la nostra condanna degli ignobili attentati parigini, senza ambiguità. Invitiamo tutti, nel senso assoluto del termine, a venire con noi. È la prima manifestazione regionale di questa portata”: l’appello arriva da Hammadi Mountassir, presidente della Federazione regionale islamica dell’Emilia-Romagna e coordinatore del Centro di cultura islamica di via Rigola a Bologna. “Le nostre parole chiave saranno convivenza e dialogo”.
Mountassir, origini marocchine, è in Italia da metà degli anni Novanta: ha una moglie e due figli piccoli arrivati grazie al ricongiungimento. Lavora come facchino e gestisce il centro islamico: “Nei giorni subito dopo gli attacchi molte persone si sono rivolte a noi per capire. Una sete di conoscenza e comprensione che si è intensificata dopo le espulsioni da Bologna dei 4 cittadini marocchini ritenuti vicini all’Isis. Ci piace pensare che questo sia il risvolto positivo di una tragedia”. Un risvolto che sa di affronto ai terroristi, impegnati a fomentare l’odio ma che, in città, hanno invece visto crescere il confronto: “Ci piacerebbe moltissimo che questo scambio reciproco di opinioni non avesse luogo solo in seguito a episodi così drammatici. Farlo diventare abitudine è una ricetta perfetta per alimentare, invece, la convivenza e l’integrazione. Per lo stesso motivo, speriamo che la prossima volta che scenderemo in piazza sarà per festeggiare qualcosa di bello, e non per commemorare qualcosa di terribile”.
Domenica, a pochi passi da piazza Maggiore, alle ore 17.30 il nuovo arcivescovo di Bologna, monsignor Matteo Zuppi, celebrerà la Santa Messa Episcopale nella cattedrale di San Pietro, 24 ore dopo il suo insediamento e dopo l’apertura della Porta Santa del Giubileo della misericordia. “Siamo felici dell’arrivo di monsignor Zuppi. Tutti ce ne hanno parlato molto bene. Avrei tanta voglia di incontrarlo: in qualità di ‘sapiente’, siamo certi ci potrà offrire nuove chiavi di lettura, nuovi spunti, nuove considerazioni sulla fede. Riuscire ad aprire la mente è una meravigliosa possibilità”. (Ambra Notari)