<<Facciamo appello, per la quattordicesima volta, alla vostra sensibilità e al vostro impegno affinché l’imminente Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico del 27 ottobre, diventi un momento concreto di costruzione di pace e di convivenza fra persone di diversa religione>>.
Cari amici e amiche, fratelli e sorelle,
facciamo appello, per la quattordicesima volta, alla vostra sensibilità e al vostro impegno affinché l’imminente Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico del 27 ottobre, diventi un momento concreto di costruzione di pace e di convivenza fra persone di diversa religione.
In questi mesi il flusso dei profughi provenienti dai paesi dove sono in corso guerre, è aumentato esponenzialmente. Immense tragedie vengono rese note dai mass-media, che danno notizia di naufragi a ripetizione, con centinaia e centinaia di morti di cui molti bambini. Il Mediterraneo, che da millenni è stato luogo di incontro fra le diverse civiltà che vi si affacciano, si è trasformato in un immane cimitero.
In oltre, dai tragici fatti di Parigi di inizio anno, con l’assalto al giornale satirico Charlie Hebdo, un’ondata di razzismo anti-islamico si è propagata in modo esponenziale in Europa, compresa l’Italia. Si susseguono le aggressioni a singoli, ai centri dove sono accolti i rifugiati, ai luoghi di culto islamici. Politici razzisti, a cui viene dato ampio spazio dai mass-media con la scusa della “libertà di opinione”, istigano intere popolazioni a schierarsi contro i migranti.
Questi politici razzisti in Italia ed in Europa si presentano come difensori delle “radici cristiane dell’Europa” e attaccano tutti quei religiosi cristiani, a cominciare dalla massima autorità della Chiesa cattolica, quando questi invitano le comunità cristiane non solo all’accoglienza ma a convivere pacificamente con chiunque sia portatore di una religione diversa da quella cristiana. Ed è questo che da 14 anni cerchiamo di realizzare nel nostro Paese attraverso l’iniziativa della Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico.
Cristianesimo ed islam, nella loro essenza, sono religioni di pace. La radice della parola “islam” è pace; “beati gli operatori di pace perché saranno chiamati figli di Dio” è la parte centrale di quel “manifesto cristiano” che sono le beatitudini evangeliche. Queste sono le radici vere di cristianesimo ed islam, che nel corso dei secoli sono state strumentalizzate e stravolte a fini politici ed economici.
Ribadiamo insieme, cristiani e musulmani, la netta e ferma condanna di qualsiasi forma di violenza e guerra fatta nel nome di Dio. La storia, che è maestra di vita, insegna che chi si macchia di omicidi in nome di Dio, odia qualsiasi religione, compresa quella dietro cui si nasconde.
Noi siamo convinti che il bene prevarrà sul male e che gli uomini e le donne di pace fermeranno l’odio e la violenza di chi vorrebbe mettere cristiani contro musulmani.
E che il bene prevarrà sul male ce lo dicono le decine e decine di iniziative di dialogo che, in seguito ai drammatici atti di violenza di Parigi, si sono sviluppate dal basso in tutte le regioni d’Italia. Comunità cristiane e musulmane si sono unite, concretamente, anche per dare assistenza sanitaria congiunta ai profughi a prescindere dalla loro religione di appartenenza.
Con questo appello, invitiamo quindi tutte le persone di buona volontà a ricordare la Giornata del 27 ottobre, dando vita ad attività di dialogo permanenti che cercheranno di rendere concreto il tema che abbiamo posto all’attenzione di cristiani e musulmani e cioè passare “dall’accoglienza alla convivenza pacifica”.
Buon 27 ottobre!
Con un fraterno saluto di shalom, salaam, pace,
Massimo Abdallah Cozzolino, Presidenza della Confederazione Islamica Italiana
Giovanni Sarubbi, direttore del sito www.ildialogo.org