Grande attesa per l’Incontro internazionale “Ponti di Pace”, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio insieme all’arcidiocesi di Bologna, che vedrà da oggi pomeriggio fino al 16 ottobre centinaia di leader delle grandi religioni mondiali insieme a rappresentanti del mondo della cultura e delle istituzioni, raccolti nello “spirito di Assisi”. Sono già arrivati a Bologna, da tutta Europa, migliaia di giovani e adulti pronti a partecipare per tre giorni a quello che risulta uno dei più grandi eventi popolari dell’anno all’insegna della pace e del dialogo. Oggi pomeriggio, a partire dalle 17, affolleranno il Palazzo dei Congressi della Fiera a Bologna oltre 3 mila persone tra la sala principale e quelle collegate, più tutti coloro che seguiranno l’inaugurazione via streaming da altre zone della città. Tra i relatori di questa prima assemblea generale, oltre al fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi, il grande imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, il patriarca siro ortodosso Ignatius Aphrem II, il rabbino capo di Francia Haim Korsia, il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani e l’ex presidente della Commissione europea, Romano Prodi. Ci sarà anche la testimonianza di una rifugiata siriana in Italia. I discorsi saranno preceduti dalla lettura di un messaggio di Papa Francesco. Ad assistere all’inaugurazione e a partecipare alla tre giorni saranno anche tre vescovi provenienti dalla Repubblica Popolare cinese, Joseph Shen Bin, vescovo di Haimen, Antony Dang Mingyan, vescovo di Xi’an e Joseph Yang Yongqiang, vescovo di Zhoucun.
Tra le altre personalità di rilievo, che parteciperanno fino a martedì 16 ottobre alle tavole rotonde, c’è anche Bernice King, figlia di Martin Luther King e custode del suo “sogno” di un mondo senza discriminazioni, padre Solalinde, che in Messico difende i migranti e strappa i giovani dalla rete dei narcotrafficanti e il beninese Grégoire Ahongbonon, che si batte per la dignità e la cura dei malati di mente nell’Africa Occidentale. Numerosa la partecipazione di vescovi cattolici e delle Chiese protestanti e ortodosse, come anche quelli dell’islam, dell’ebraismo e delle religioni asiatiche come l’indu Sedheendra Kulkarni, presidente della Observer Research Foundation.
“In un momento difficile, in cui vengono a cadere un po’ alla volta tante reti di convivenza nelle periferie delle grandi città e si innalzano muri non solo tra Europa e Africa, per difendersi dai migranti, ma anche tra Paesi europei, occorre ricostruire insieme ponti di pace”, ha spiegato il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo.
Tanti i temi che saranno affrontati nei 34 panel previsti, tutti caratterizzati da una scelta di apertura e di dialogo, portata avanti da una “carovana di pellegrini di pace” che comprende sia religiosi che laici. Quest’anno l’incontro coincide con il cinquantesimo di Sant’Egidio, che da 32 anni promuove gli appuntamenti internazionali nello “spirito di Assisi”, e con quello del ’68, che verrà ricordato in un panel da alcuni dei suoi protagonisti. Tra gli altri argomenti che saranno affrontati anche “l’Europa e la sua crisi”, la solidarietà tra le generazioni, il dialogo interreligioso, l’ambiente, il disarmo, il ruolo dei credenti di fronte alle guerre, la violenza diffusa in America Latina, il futuro dell’Africa e Giovanni Paolo II a 40 anni esatti (il 16 ottobre 1978) da quando iniziò il suo pontificato.