Lettera di Hind Talibi al Sindaco di Padova, Massimo Bitonci

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Al sindaco della mia Città,

Al mio sindaco che esordisce nella giornata internazionale dedicata alle donne,con dichiarazioni fuorvianti e discriminatoria verso una fetta di mondo femminile, una fetta anche del mondo che lui stesso Governa, rilasciando un’intervista del tutto stereotipata e priva di fondamenti sulla presunta inferiorità delle donne nell’Islam, dichiarazioni che normalmente ci si aspetta da chi ha poca conoscenza da chi non ha accesso all’informazione, ma sicuramente non da chi governa una delle città più belle e più ricche, culturalmente parlando, del nostro bel Paese.

Da un Sindaco mi aspettavo parole più serie che denuncino la situazione attuale nel nostro paese, che denuncino le stragi di donne all’ordine del giorno, che denuncino la non parità a livello salariale, che denuncino la situazione precaria di donne che devono rinunciare a sogni e desideri, come quello di essere madri, per “far carriera”, perché le istituzioni sono incapaci di garantire adeguata assistenza.
Mi aspettavo parlasse di questo e non che, con poca professionalità e poco buon gusto additasse come l’uomo nero, per l’ennesima volta un’altra cultura.
Al mio Sindaco che indica nell’Islam la presunta inferiorità delle donne, rispondo che l’Islam ha riconosciuto 1437 anni fa alla donna diritti che nelle nostre modernissime costituzioni sono giunti con l’arrivo del 1900; dico al mio sindaco che il diritto al divorzio, alla proprietà, all’eredità l’Islam li riconosce alle donne quando noi affondavamo nei secoli più bui della nostra storia.
Dico al mio sindaco che la prima università al mondo la fondò una donna musulmana, Fatima Al Fihriya a Fez, tra l’840 e l’860.
Dico al mio Sindaco che il primo teologo dell’Islam nonché poeta ed esperta di medicina fu Aisha Bint Abou Bakr, intorno al 600.
Le ricordo inoltre, caro Sindaco, che mentre noi combattiamo ora per le quote rosa già sotto il governo di Omar Ibn al Khattab, venne nominata una donna come ministro preposto all’economia, Chifaa bint AbdIllah nel 634.

La lista sarebbe molto lunga ma preferisco fermarmi. Questi erano solo alcuni esempi di quella civiltà islamica che lei si ostina tanto a far apparire come inferiore, e consiglio vivamente, visto l’importante incarico che ricopre, di non accontentarsi di conoscenze superficiali e stereotipate ma più approfondite come dovrebbe fare ogni uomo di governo quale lei è, per avere la nitidezza di capire la distinzione tra i retaggi culturali maschilisti e la religione.

Ah e già che si parla di Donne ricordo che tanti di quei oltre 3200 (del 2015) morti nel mare nostrum erano anche loro Donne.

Un augurio speciale a tutte le Donne affinché il rispetto non sia solo un giorno, ma tutti i giorni dell’anno.

Hind Talibi