Essere Imam in Europa: sfide, problemi e prospettive
Bruxelles
Sabato 25 novembre, 21 imam della CII, provenienti dalle diverse regioni d’Italia, hanno partecipato al Seminario, tenutosi a Bruxelles, “Essere imam in Europa: sfide, problemi e prospettive”. Oltre 150 Imam di vari paesi europei si sono riuniti ieri nella capitale belga per discutere dei modi per contribuire efficacemente alla stabilità e alla promozione della convivenza nelle società europee.
Il seminario ha affrontato il ruolo degli Imam come partner per promuovere la pace sociale e la convivenza tra le diverse componenti della società.
“Questo incontro puntava a rafforzare le capacità degli imam e dei religiosi di contribuire efficacemente alla stabilità e alla promozione della convivenza nelle società europee”, ha affermato Tahar Tajkani, presidente del Consiglio europeo degli Ulema marocchini (المجلس الأوروبي للعلماء المغاربة) che ha organizzato la conferenza.
La conferenza di sabato è stata la prima del suo genere che ha organizzato il Consiglio, invitando gli imam a condividere le sfide che sono chiamati a raccogliere ogni giorno e a riflettere sulle sfide future, e quindi a progettare una formazione adeguata.
Khalid Hajji, segretario generale, ha dichiarato che il Consiglio europeo di Ulema marocchino è stato fondato nel 2008 e ha sede a Bruxelles. È un’organizzazione internazionale sponsorizzata dal governo del Marocco. Il Consiglio ha 18 membri sparsi in tutta Europa. Il Consiglio svolge tre attività principali: la formazione di imam, l’organizzazione di conferenze e la ricerca. Il Consiglio aiuta gli imam introducendoli negli aspetti caratteristici delle culture europee, ha spiegato. Il Consiglio si occupa anche dei giovani musulmani per far in modo da favorire loro il giusto equilibrio tra “appartenenza e credenza”. “Sono musulmani e credono nell’Islam, ma appartengono a un altro contesto che non è musulmano”, ha spiegato Hajji, che ha studiato in Marocco e in Francia.
Frans Timmermans, primo vicepresidente della Commissione europea, ha colto l’opportunità di questo incontro per esprimere l’interesse della sua istituzione per le comunità e gli imam musulmani. In una lettera letta da Khalid Hajji, Timmermans ha assicurato che i musulmani occupano un posto importante nel panorama europeo e che questo incontro è un’opportunità per approfondire il dialogo con loro, dicendo che la Commissione europea è pronto a sostenere le comunità musulmane affinché possano vivere in pace nelle società europee.
Virginia Manzitti, consigliere politico dell’inviato speciale per la “promozione della libertà di religione dell’Unione Europea,” Ján Figel, ha spiegato la strategia della Commissione europea per quanto riguarda il culto, sulla base del principio di libertà religiosa.
Per quanto attiene il loro metodo di lavoro, Manzitti ha affermato che la missione dei leader europei punta a promuovere l’ascolto e il dialogo con gli attori governativi e associativi, traendo ispirazione da diversi documenti di riferimento sulla libertà religiosa, tra cui il Dichiarazione di Marrakesh sui diritti delle minoranze religiose, con l’obiettivo di costruire un mondo di pace in cui prevalga il rispetto tra le religioni.
Nonostante la discriminazione dei musulmani in Europa, confermata da un recente studio della Commissione Europea, la maggior parte dei musulmani esprime fiducia nelle istituzioni europee. La Manzitti, ha espresso la necessità per la sua istituzione di cooperare con leader, guide religiose e attori di base delle comunità musulmane, per affrontare insieme il problema della radicalizzazione.
La sessione pomeridiana è stata dedicata alla competizione coranica, con la partecipazione di 12 recitatori provenienti da diversi paesi del mondo, il cui motto era “Corano un messaggio di pace“.